ULTIMA CENA

G E quando venne l’ora, prese posto a tavola e con Lui anche gli apostoli. E disse: “Ho desiderato grandemente mangiare questa Pasqua con voi, prima di patire”. Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo che è dato per voi. Fate questo in memoria di me”.

Voce: GESÙ ci parla:

Ragazzi, oggi è un giorno speciale. Siamo qui tutti insieme, io e i miei amici più cari, per celebrare la Pasqua. Sapete cos’è la Pasqua? È una festa importante per il nostro popolo, una festa che ci ricorda come Dio ha liberato i nostri antenati dalla schiavitù in Egitto. Ho desiderato tanto mangiare questa Pasqua con loro, prima di soffrire. Quella sera volevo condividere con loro un momento importante, un momento che ricordassero per sempre. Ho detto loro: “Prendete e mangiate questo pane: è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi. Fate questo in memoria di me. Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, versato per voi. Fate questo in memoria di me”.

PREGHIERA DI INTERCESSIONE

G Questi gesti e queste parole sono un testamento di speranza. Gesù, sei consapevole del dolore che ti attende, doni te stesso, il tuo corpo e il tuo sangue, come pegno di un amore eterno e di una promessa di salvezza.

Anche noi desideriamo ricevere il tuo corpo e il tuo sangue, per avere la forza di trasformare continuamente la nostra vita dal male al bene. Per questo di diciamo:

Anche noi con Te Gesù abbiamo la sicurezza e la speranza che sei sempre con noi e ci accompagni ogni giorno. Per questo di diciamo:

G Mi avete presentato quest’uomo come sobillatore del popolo. Ebbene l’ho esaminato alla vostra presenza, ma non ho trovato in Lui nessuna delle colpe di cui l’accusate; e neppure Erode, perché ce l’ha rimandato. Dunque Egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò dopo averlo fatto frustare, lo lascerò libero. Ma essi gridavano: “Crocifiggilo, Crocifiggilo!”.

Voce: PILATO ci parla:

“Ma cosa è successo? Perché tutta questa confusione? Mi avete portato quest’uomo come uno che agita il popolo. L’ho interrogato davanti a tutti voi e non ho trovato in lui nessuna colpa. Non ha fatto niente di male! Neanche Erode, il re della Galilea, ha trovato niente di male in lui. Vedete, non ha fatto niente che meriti di essere punito. Allora lo farò frustare un po’ e poi lo lascerò andare. Non ha fatto niente di grave, non credete?” Voi gridate che deve essere crocifisso! Crocifisso? Ma perché? Non ha fatto niente di male! Non so cosa fare. Non voglio che succeda niente di male a quest’uomo. Ma la folla è troppo arrabbiata…Forse mi conviene accontentare la loro richiesta anche se so che sto facendo una cosa sbagliata.”

PREGHIERA DI INTERCESSIONE

G Anche noi Gesù qualche volta gridiamo con rabbia e paura “Sia crocifisso!”. Ma nel tuo silenzio, Gesù, noi vediamo una speranza diversa. Una speranza che non si basa sulla forza o sul potere, ma sull’amore e sul perdono.

• Signore, ti chiediamo di non comportarci come Pilato, ma di darci il coraggio di scegliere sempre il bene. Per questo di diciamo:

• Signore donaci la speranza di lasciarci coinvolgere nelle vicende umane con l’amore e il perdono. Per questo di diciamo:

G Mentre conducevano Gesù fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.

Voce IL CIRENEO ci parla:

“Ero appena tornato dal lavoro nei campi, una lunga giornata sotto il sole. Stavo tornando a casa, a Cirene. Mentre attraversavo la città, vidi una grande folla. Tutti sembravano agitati e spaventati. C’era un uomo che veniva portato via dai soldati. Sembrava molto debole e portava una croce pesantissima sulle spalle. I soldati mi fermarono e mi dissero: “Tu, prendi quella croce e portala dietro a quell’uomo!” Io ero stanco e non volevo problemi. Ma non potevo dire di no. Presi la croce e cominciai a seguire quell’uomo. Non lo conoscevo, ma vedevo che soffriva molto. La croce era davvero pesante e lui sembrava sul punto di cadere.

PREGHIERA DI INTERCESSIONE

G Anche noi non cerchiammo ricompense, ma mentre aiutiamo Gesù troviamo una gioia profonda. La speranza è scoprire la solidarietà, la forza del fare del bene insieme.

• Tante volte, Gesù, noi avremmo voluto essere al posto del Cireneo per aiutarti a portare la croce, ma non abbiamo potuto. Per questo di diciamo:

• Molto, però, possiamo fare per i nostri fratelli e le nostre sorelle; aiutaci a donare loro tanto amore come tu ci hai insegnato, condividendone le piccole o grandi difficoltà quotidiane con la Speranza di poterle alleggerire. Per questo di diciamo:

G Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.

Voce LE DONNE DI GERUSALEMME ci parlano:

Siamo Sara, Rebecca ed Ester ed abbiamo visto Gesù tutto solo e stanco che porta la croce. Il nostro cuore è pieno di tristezza e ci chiediamo come mai quest’uomo buono debba soffrire così tanto. Ci ricordiamo quando Gesù ci parlava del Regno di Dio ma ora vediamo solo il dolore nei suoi occhi. Vorremmo asciugare le sue lacrime e vorremmo dirgli che gli siamo vicine. Mentre facevamo questi pensieri Gesù ci ha guardate e si è rivolto a noi dicendoci di non conservare tristezza nel cuore, di non piangere per lui, ma piuttosto per ni stesse ed i nostri figli perché avremmo vissuto giorni tristi e difficili ma non avremmo dovuto perdere la speranza perché anche nei momenti più bui l’amore di Dio è più forte di ogni male.

PREGHIERA DI INTERCESSIONE

G Abbiamo pianto per lui, ma Gesù ci ha detto di non piangere, ma di sperare. La speranza è credere in un futuro migliore, un futuro di pace e di giustizia per tutti.

• Quando ci sentiamo incompresi perché non ci ascoltano o non sanno mettersi nei nostri panni come è capitato a Te; quando ci sentiamo esclusi e lasciati in disparte, Gesù aiutaci a ricordare che Tu ci ami da sempre e per l’eternità. Per questo di diciamo:

• Quando ci sembra che tutto vada male, aiutaci a comprendere il tuo Amore ed a donarlo agli altri con la Speranza in un mondo migliore. Per questo di diciamo:

G Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Voce IL MALFATTORE

Ero stato crocifisso con Gesù ed un altro malfattore che chiedeva insistentemente a Gesù di salvare se stesso ed anche noi. A quel punto sono intervenuto rimproverandolo: non hai paura di Dio? Nemmeno tu che stai morendo? Noi abbiamo fatto cose sbagliate ma Gesù non ha fatto niente di male. Gesù ricordati di me quando sarai nel tuo regno. Perché so che sei speciale e so che un giorno sarai re. Ti prego, non dimenticarti di me. Che gioia la sua risposta: ti dico una cosa importante oggi sarai

con me in Paradiso.

PREGHIERA DI INTERCESSIONE

G Anche noi a volte sbagliamo e ci allontaniamo dal Suo amore. La speranza è sapere che Lui continua ad amarci e ci aiuta a riconoscere il nostro errore e a desiderare il suo perdono.

• Signore, Tu hai scelto di morire in mezzo a due malfattori, due sconfitti condannati da tutti. Tu però sei il Giusto e Bontà infinita; per il buon ladrone che ti chiede di essere salvato hai parole di vita eterna: “Oggi sarai con me in Paradiso”. Per questo di diciamo:

• Con cuore sincero ed umile anche noi ti chiediamo perdono per i nostri peccati e con Speranza chiediamo di non allontanarci più dal tuo amore e di poter stare vicino a te in Paradiso. Per questo di diciamo:

G Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto 

Voce GIUSEPPE ci parla:

Ero un amico di Gesù, anche se non lo avevo sempre seguito apertamente. Quando ho visto come era morto, ho capito che dovevo fare qualcosa. Sono andato da Pilato, il governatore romano, e gli ho chiesto il corpo di Gesù. Volevo dargli una degna sepoltura. Ho preso il corpo di Gesù dalla croce con l’aiuto di alcuni amici. Era avvolto in un lenzuolo, tutto sporco di sangue. Lo abbiamo lavato con delicatezza e poi l’abbiamo avvolto in un lenzuolo nuovo di zecca. Abbiamo portato il corpo di Gesù nel mio sepolcro. Era un posto fresco e silenzioso. Abbiamo chiuso l’entrata con una grande pietra, per proteggerlo. Poi siamo andati via, con il cuore pieno di tristezza 

PREGHIERA DI INTERCESSIONE 

G Anche noi dobbiamo avere il coraggio di chiedere il corpo di Gesù ovvero di non vergognarci di essere amici di Gesù. La speranza è non avere paura di mostrare la propria fede, di testimoniare l’amore anche nel momento del dolore 

•  Gesù a volte ci vergogniamo di essere tuoi amici. Aiutaci a non aver paura di mostrare agli altri che tu sei importante nella nostra vita, che ti vogliamo bene. Per questo vogliamo custodirti sempre nel nostro cuore. Per questo di diciamo:

•  Una grossa pietra chiude l’ingresso alla tua tomba: a volte i dispiaceri come pietre ci pesano sul cuore perché abbiamo vissuto grandi sofferenze. Aiuta noi e tutte le persone che soffrono, a non perdere la certezza che tu ci sei e ci ami. Per questo di diciamo:

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G Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù

Voce LE DONNE AL SEPOLCRO ci parlano:

Il nostro cuore era pieno di tristezza, ma anche di tanto amore per Gesù. Volevamo prenderci cura di lui. Abbiamo seguito Giuseppe e Nicodemo fino alla tomba. Era un posto tranquillo, un giardino bellissimo. Ricordiamo che c’era una grande pietra che chiudeva l’entrata della tomba. Siamo rimaste lì, vicino alla tomba, con il cuore pieno di dolore. Ma non riuscivamo a credere che tutto fosse finito. Speravamo ancora in un miracolo, speravamo che Gesù potesse tornare in vita. Ricordavamo le sue parole: ‘Dopo tre giorni risorgerò’. Andando alla tomba e trovandola vuota abbiamo sentito che qualcosa di grande era accaduto.

PREGHIERA DI INTERCESSIONE

G Anche se noi non abbiamo visto con i nostri occhi siamo certi che la tua tomba vuota dice che tu sei Risorto. La speranza è che Tu Risorto cammini in mezzo a noi e ci aiuti a vivere da risorti.

• La presenza delle donne al sepolcro è segno di un amore fedele e duraturo che sa stare davanti al dolore in un’attesa vigile e partecipe. Per questo di diciamo:

• Aiutaci Signore a conservare la speranza nel camminare nonostante le difficoltà sempre insieme a Te. Per questo di diciamo: