“Essere ri-conoscenti e disarmare il cuore per costruire la pace”
Il vescovo Giuliano al cammino di pace dell’1° gennaio 2025
RIFLESSIONE sul Messaggio di Papa Francesco per la GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
Due giorni fa mi è giunto un messaggio da un amico che mi ha fortemente provocato a proposito di questo Anno Santo. Egli mi ha scritto: «Ti confesso che mi ha molto colpito e turbato questa chiesa trionfante che apre porte sante oltre le quali dovremmo incontrare Cristo che è la Porta. E Cristo ho pensato potrebbe dirci dove eravate mentre nella terra in cui sono nato si uccidevano i bambini a migliaia …. E per quelli sopravvissuti alle bombe che cosa avete fatto o provato a fare per salvarli dalla fame e dal freddo? Non vi conosco … Caro vescovo Giuliano anche oggi un altro neonato è morto dal freddo a Gaza. Sentendo in chiesa il canto “Tu scendi dalle stelle” mi son venuti i brividi. Ma il Signore ci chiederà conto di questo? Cosa possiamo fare perché non ci venga imputato il peccato di omissione?». Se il Giubileo sarà vissuto solo nella solennità dei riti, noi non riceveremo alcun dono di Dio. Al posto del suono del corno, all’inizio di quest’Anno di Grazia, è necessario mettersi «in ascolto del “grido disperato di aiuto” che Dio non smette mai di ascoltare. A nostra volta ci sentiamo chiamati a farci voce di tante situazioni di sfruttamento della terra e di oppressione del prossimo». Perché dovremmo sentirci responsabili della devastazione della casa comune? Perché ci portiamo appresso un vizio di fondo, soprattutto noi che viviamo in quella parte della terra in cui si consumano la maggior parte delle ricchezze: siamo tendenzialmente irri-conoscenti! Manchiamo di capacità di ri-conoscere da dove vengono tutte le cose che ci circondano. Sono nostre? Ci sono dovute? Ne ho diritto senza alcun corrispondente dovere? Chi sa ri-conoscere da dove vengono tutti i beni che lo circondano diventa ri-conoscente per ciò che ha. «Quando viene meno la gratitudine l’uomo non riconosce più i doni di Dio» e diviene uno sfruttatore del prossimo e dei beni, anche del creato, prevaricando sul più debole.
Ma noi, qui, che siamo gente semplice possiamo fare qualcosa anche noi nel nostro quotidiano? Papa Francesco ci indica la via de «Il disarmo del cuore è un gesto che coinvolge tutti, dai primi agli ultimi, dai piccoli ai grandi, dai ricchi ai poveri. A volte, basta qualcosa di semplice come “un sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito”. Con questi piccoli- grandi gesti, ci avviciniamo alla meta della pace e vi arriveremo più in fretta, quanto più, lungo il cammino accanto ai fratelli e sorelle ritrovati, ci scopriremo già cambiati rispetto a come eravamo partiti. Infatti, la pace non giunge solo con la fine della guerra, ma con l’inizio di un nuovo mondo, un mondo in cui ci scopriamo diversi, più uniti e più fratelli rispetto a quanto avremmo immaginato».