Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazie (Gv 1, 16)

Il Vangelo ci propone il prologo di San Giovanni; una delle pagine più belle della Bibbia, ma anche tra le più difficili da capire. Nella Bibbia “la parola” è l’espressione più profonda e intima di una persona, e lo stesso Dio non sarebbe Dio se non comunicasse la sua Parola dal profondo del suo essere. L’evangelista Giovanni ci presenta Cristo come Parola, con chiaro riferimento alla parola creatrice di Dio, sapienza del Signore che tutto ordina nell’armonia del creato. Egli è il volto di Dio, Dio egli stesso, immagine di due persone che nella diversità si amano e si comunicano. Gesù è venuto nel mondo per mostrarci il volto del Padre e per illuminare il cammino dell’uomo attraverso la luce eterna di Dio, cioè attraverso la sua stessa vita. Malgrado le tenebre (i nostri peccati, le ingiustizie, le nostre debolezze, i nostri rifiuti) cerchino di oscurarla, la luce di Cristo splende negli uomini.

Accogliere te, Signore Gesù, significa farti spazio nella nostra esistenza, metterti al centro dei nostri pensieri. Da quel momento nulla può più essere come prima. Perché la tua LUCE scaccia le tenebre che sono in noi, quelle che ci impediscono di gettare uno sguardo limpido su ogni fratello. Perché la tua PAROLA risana le parole che escono all’anima ed offre loro la capacità di sostenere, di donare, di generare bontà. Accogliere te, Signore Gesù, significa lasciarsi trasformare in autentici figli di Dio, destinati a diffondere la tua gioia e la tua pace.