Il Battesimo è «un altro compleanno, il compleanno della rinascita», ha detto Papa Francesco, che ai fedeli presenti in piazza San Pietro ha dato il «compito per casa» di scoprire la data del loro Battesimo per onorarla debitamente.

«I cinquanta giorni del tempo liturgico pasquale sono propizi per riflettere sulla vita cristiana che, per sua natura, è la vita che proviene da Cristo stesso», ha spiegato il Papa. «Siamo, infatti, cristiani nella misura in cui lasciamo vivere Gesù Cristo in noi. Da dove partire allora per ravvivare questa coscienza se non dal principio, dal Sacramento che ha acceso in noi la vita cristiana?».

Il Battesimo, «permette a Cristo di vivere in noi e a noi di vivere uniti a lui, per collaborare nella Chiesa, ciascuno secondo la propria condizione, alla trasformazione del mondo. Ricevuto una sola volta, il lavacro battesimale illumina tutta la nostra vita, guidando i nostri passi fino alla Gerusalemme del Cielo.

C’è un prima e un dopo il Battesimo. Il Sacramento presuppone un cammino di fede, che chiamiamo catecumenato, evidente quando è un adulto a chiedere il Battesimo, meno conosciuto quando lo affrontano i genitori per il loro bambino piccolo.

Ma anche i bambini, fin dall’antichità, sono battezzati nella fede dei genitori. E su questo vorrei dirvi una cosa. Alcuni pensano: “ma perché battezzare un bambino che non capisce? Aspettiamo che cresca, capisca, e sia lui stesso a chiedere il Battesimo”. Ma questo significa non avere fiducia nello Spirito Santo perché quando noi battezziamo un bambino, entra in quel bambino lo Spirito Santo e fa crescere in quel bambino, da bambino, delle virtù cristiane che poi fioriranno. Sempre – ha insistito Francesco – si deve dare questa opportunità a tutti i bambini di avere dentro di loro lo Spirito Santo che li guidi durante la vita. Non dimenticatevi: battezzare i bambini».

Nella nostra Unità Pastorale si celebra il Battesimo la seconda domenica di ogni mese, alternando le celebrazioni nelle rispettive chiese.