L’estate è il periodo dell’anno nel quale i ragazzi si riposano, si svagano e ricaricano le pile dopo la scuola. È un periodo non solo quantitativamente diverso (meno impegni, meno compiti) ma lo dovrebbe essere anche qualitativamente, è il momento nel quale ci si dedica ad altre attività.

Volgendo lo sguardo attorno si vede come prendono vita:

  • Centro Estivo Duomo, in centro Montecchio con il rinnovato e accogliente spazio di NOI Associazione appena inaugurato.
  • Centro Estivo San Pietro, coinvol­gente e travolgente per la forza e l’entusiasmo di numerosi giovani animatori
  • Centro Estivo presso il campo da calcio Ceccato a Alte, dove l’ampiezza dello spazio a disposizione permette di giocare contemporaneamente a oltre 150 ragazzi divisi in squadre e seguiti da validi animatori
  • Il Campeggio in S. Antonio di Mavignola dove, proprio ai piedi del meravi­glioso Gruppo del Brenta, a turni di 50/70 presenze, per otto giorni conse­cutivi, si alternano ragazzi dalle classi elementari alle superiori
  • Iniziative di numerosi gruppi di aggregazioni locali che offrono possibilità di condivisione nei fine settimana per la conoscenza del territorio

E molto altro ancora che non conosco ma che fa crescere il nostro vivere insieme, la bellezza e la fantasia della comunità di Montecchio.

Vedete, tutte queste iniziative nascono con un progetto educativo lontano dall’ansia di prestazione e di valutazione tipica della scuola, del lavoro, del vicinato. Sono occasione per socializzare; si creano nuove amicizie e si sviluppa il senso di squadra; si fa movimento e si imparano nuovi sport; si superano insicurezze e ci si mette in gioco. Una fortuna per i nostri ragazzi.

Si imparano ad affrontare i conflitti che possono emergere in un contesto di coetanei, come il confronto con il pensiero di altri adulti acquisendo un atteggiamento di collaborazione. Si offre l’opportunità di relazionarsi con educatori differenti rispetto a quelli con i quali ci si relaziona durante l’anno (genitori, insegnanti, allenatore).

Il ragazzo, l’adolescente, proprio perchè si spende in un contesto nuovo e diverso (in alcuni casi anche fisicamente lontano da casa) ha la possibilità di “buttarsi” molto di più nelle esperienze, di vivere l’attività in maniera più indipendente e autonoma. Si trova spesso nella condizione di doversela cavar da solo in piccoli grandi compiti ed è quindi spronato dal contesto a “diventare grande”.

È importante per un genitore valutare queste esperienze in modo positivo, come un’occasione preziosa da offrire e incentivare, occasione dove un ragazzo vivrà modalità di crescita in un contesto nuovo, e far sì che le affronti con il giusto spirito.                                                                                                                  G.d