Non fate della casa del Padre mio un mercato!” (Gv 2,16)
IN DIFESA DEI POVERI ….E DI DIO. Il gesto di Gesù è, senza dubbio, violento. Noi non siamo abituati a vederlo agire in questo modo. E proprio per questo facciamo fatica ad interpretare la sua reazione. Ha perso anche lui, almeno una volta, la pazienza? Si è lasciato andare alla collera? Niente di tutto questo: non ci troviamo davanti ad un Gesù che perde le staffe! Il suo comportamento è del tutto proporzionato a ciò che è in causa: Dio, la sua immagine, la relazione con lui ed il tentativo di usarlo, di piegarlo ai propri interessi, di umiliare i poveri. Si, perché i poveri non possono permettersi di fare offerte sostanziose, di donare animali costosi per i sacrifici. Ma questo non vuol dire che essi siano lontani da Dio. Dio guarda al cuore dell’uomo: è questo che qualifica la relazione con lui ed ogni suo gesto.
Distorcere questa realtà, trarre un qualche profitto è insopportabile. Per Dio e per i poveri.
Elimina il consumo che ti consuma

